martedì 11 gennaio 2011

La gang del mare °Chapter 1

Preda : Dentice Corazziere - Dentex gibbosus
Corpo ovale, allungato, nei giovani, cheaumenta di altezza negli adulti, fino ad avere un profilo dorsale convesso. Le scaglie sono abbastanza grandi e sulla linea laterale (evidente e quasi parallela al profilo dorsale) sono 50-56.
La testa è massiccia, specialmente nei
maschi adulti, dove si sviluppa una bozza frontale più o meno prominente. L'occhio è relativamente di diametro maggiore di quello di Dentex dentex e minore di quello di Dentexmaroccanus. 
La bocca è ampia ed è munita in ambedue le mascelle di denti esclusivamente conici, più o meno grandi, tra i quali si distinguono 4-5 più grandi e caniniformi, nella parte anteriore di ambedue le mascelle.
La pinna dorsale ha la prima parte con 12 raggi spinosi, di cui i primi due sono cortissimi, mentre 
il terzo, il quarto e il quinto sono molto lunghi e terminano con un filamento negli esemplari giovani; la seconda parte ha 10 raggi molli di altezza quasi costante e terminante in un lobo a punta. L'anale  (3 raggi spinosi e 8 molli) è opposta alla parte molle della dorsale, a cui assomiglia ma è meno estesa. Le pettorali (14 raggi) sono lunghe e leggermente falciformi. Le ventrali hanno (1 raggio spinoso e 5 molli, di cui il primo nei giovani e prolungato in un filamento) sono larghe e lunghe all'incirca quanto le pettorali. La caudale è robusta e forcuta, con lobi appuntiti e separati.

Il colore del corpo è rosa, più intenso nella regione dorsale e sulla parte superiore della testa, che tende all'argenteo lungo i fianchi e al bianco nelle parti inferiori, con iridescenze metalliche sui lati della testaAl disopra della linea laterale e dorsalmente vi sono delle macchioline brunastre. Le pinne sono giallastre o rossastre, marginate o maculate di rosso arancio. Alla base delle pettorali vi è una macchiolina rosso-bruno.
E' una specie relativamente costiera che vive tra i 50 e i 200 metri, in piccoli branchi o individui isolati, su fondali misti di sabbia e fango. Si nutre di pesci e molluschi cefalopodi. Si pesca ogni tanto nel Mediterraneo e può raggiungere i 90 cm e 12 chili di pesoNei mari italiani è raro; più frequente in Sicilia.

Nelle foto sottostanti un Dentice Corazziere di 6 kg catturato con un terminale dello 0.30 .......... O_o



 

domenica 26 dicembre 2010

Battute di pesca d'altri tempi...

Ogni tanto rivedere le vecchie foto risveglia sensazioni dimenticate...
Alcune prede che ancora è possibile insidiare nel nostro mare:


Tordo

 Dentice Corazziere



Occhioni




venerdì 3 dicembre 2010

Bolentino costiero..

Bolentino costiero, grandi soddisfazioni , finali sottili e catture appaganti.
E una tecnica antichissima, praticata da esperti e neofiti, poco impegnativa per attrezzature e imbarcazione che si pratica da una certa distanza dalla costa, utilizzando sia lenze a mano che canne con mulinello. Questa tecnica punta alla cattura di prede che comunemente non si avvicinano alla costa, oppure risultano di più facile cattura su fondali rocciosi e profondi che oscillano tra i 20 e i 70 mt. Il concetto di base di questa pesca è quello di calare sul fondo un terminale con 2 o 3 ami, innescato con esche adeguate ed attendere la mangiata del pesce a cui far seguire la ferrata ed il recupero della preda all’amata. Apparentemente nulla di eccessivamente complicato. Ma, come ben sappiamo noi pescatori, ogni tecnica ha bisogno di piccoli accorgimenti, di piccoli trucchi e di difficili scelte che possono condizionare il risultato di una battuta di pesca e il bolentino non fa eccezione a questa regola! Inoltre, l’evolversi della tecnologia delle attrezzature da pesca, ha reso possibile praticare queste tecniche anche a profondità prima proibitive, arrivando anche a pescare su fondali che superano i 150 metri! Il bolentino, al pari della traina, può dare risultati molto appaganti se praticato nel modo giusto e nel posto giusto, facendoci catturare prede pregiate e di buona taglia. Le prede che andremo ad insidiare, per la maggiore e il sarago testa nera, ma anche Tanute, Paraghi, Orate, piccole Cernie, Sciarrani, ecc.


Esemplari di sarago fasciato,e pagelli



Pagello 1,5 Kg

Il pagello fragolino (Pagellus erythrinus) , appartiene alla famiglia degli sparidi e presenta un corpo allungato ovale, lateralmente compresso e con il profilo della testa tondeggiante. Le sue mascelle sono fornite di denti piccoli e acuti, seguiti da molari di dimensione. L’occhio ha un bel colore giallo vivo, ed è racchiuso in un’orbita leggermente più grande soprattutto negli individui adulti. Il suo colore rosa, molto intenso e privo di fasce, ha presente piccole e rade macchie azzurre, nella parte dorsale. Il peso medio si aggira fra i 300 ed i 400 grammi, ma gli esemplari più grandi arrivano ad oltre due chili ed i sessanta centimetri di lunghezza. Preferisce le zone fangose o con alternate roccia e posidonia, dove grufola sul fondo alla ricerca di piccoli animaletti. Si trova dai 20 agli 80 metri e nelle zone ove la costa presenta scogliere a strapiombo non esita ad avvicinarsi fino a pochi metri da riva.
Durante la riproduzione, tra i mesi di aprile e maggio, ricerca scogli isolati dove è possibile trovare branchi molto numerosi. Il pagello si alimenta con molluschi, gamberi ed altri crostacei, vermi, larve di pesci, e anche alghe che trova sulle rocce o nelle praterie di posidonia. Pasto sicuramente preferito il paguro. Le sue carni sono molto prelibate ed è un pesce molto ricercato sui banchi. Questo pesce è fortemente gregario, e di solito si riunisce in branchi più o meno numerosi, spesso in compagnia di altri pesci quali sciarrani, saraghi, menole, boghe e altre specie che condividono lo stesso habitat. Staziona sempre nelle stesse zone e difficilmente le abbandona. Nel periodo estivo abbandona le acqua poco profonde per farvi ritorno nella stagione invernale, a seconda delle condizioni metereologiche.




Bolentino notturno e...

Nella pesca notturna si possono catturare a mezzo fondo sgombro, menola, boga e sugarello. Sul fondo invece, abbonderanno grongo, murena, sarago, orata, tanuta, dentice , cernia e mostella( come in foto ). Possibili anche catture di scorfano e gallinella.

Mostella di scoglio , 1,2 Kg


La musdea viene anche chiamata Pastenula nera, in Liguria “mustella di scoglio”, per distinguerla da una specie molto simile la “mustella di fondale”(Phicis blennoides).
La musdea è un pesce bentonico relativamente alto e compresso ai lati, la mandibola è sporgente e la bocca è munita di un barbiglio; le pinne dorsali sono contigue, la prima è triangolare, la seconda decorre lungo tutto il resto del dorso fino alla pinna caudale; quest’ultima di forma triangolare con il margine posteriore convesso. Le pinne ventrali sono assottigliate ed assomigliano a due lunghi barbigli, mentre quelle anale decorre lungo la parte posteriore del ventre fino alla coda.
Il colore e nerastro con riflessi rossastri, lungo tutte le pinne si osserva una banda marginale nera. Può raggiungere 65 cm più comune da 10 a 40 cm. Si riproduce in primavera; i giovani sono pelagici argentati con il dorso azzurro. 


Dove vive (Musdea o mostella)

Vive su fondali sabbiosi e rocciosi e si trova in tutto il Mediterraneo; è attiva soprattutto di notte quando caccia crostacei e piccoli pesci, mentre di giorno resta nascosta in fessure fra le rocce. Può raggiungere profondità di 650 m, ma è frequente a profondità minori di 200 m. 

Upper's Team - Light Jigghing

Light Jigghing tecnica di pesca rivolta a piccoli pelagici come palamite, piccole ricciole, sgombri, surelli, barracuda e a piccoli predatori di fondo come le gallinelle di mare ( foto sottostante ) e grufolatori come i pagelli.


  Gallinella di mare 2,7 kg






La gallinella è un pesce appartenente alla famiglia dei Triglidi, e come tale presenta un capo massiccio, corazzato con piastre ossee; la testa di questa specie è larga e ampia, gli occhi sono piccoli; la bocca, decisamente grande si trova alla base del capo; la linea laterale è poco pronunciata.
Le pinne pettorali sono ampie, a forma di ventaglio e oltrepassano l’inizio della pinna anale; sono di color viola scuro, orlate di azzurro e spesso presentano nella parte interna una macchia blu scura, con punti azzurri o biancastri. I tre raggi anteriori ed inferiori delle grandi pinne pettorali sono liberi, filiformi e provvisti alle estremità di papille gustative. I Triglidi usano tali raggi come arti per appoggiarsi e muoversi sui fondali in cerca della preda: la gallinella è un pesce vorace che si nutre, soprattutto nelle ore notturne, di crostacei, molluschi e di piccoli pesci.
La colorazione del dorso è bruno-rossiccia o arancio, rosa ai lati e bianco argentea sul ventre. La gallinella può raggiungere il peso di 6 Kg e la lunghezza di 70 cm, ma è comune da 20-30 cm.
Altre specie simili appartenenti alla stessa famiglia sono di dimensioni minori e presentano la linea laterale e il capo con caratteristiche diverse, in genere con scudi ossei e spine più pronunciate; anche il colore offre validi elementi distintivi. Il cappone lira (Trigla lyra) si distingue dalla mazzola per l’escrescenza ossea che mostra davanti al muso, quasi a formare un rostro e per le lunghe spine sugli opercoli. Il cappone ubriaco (Trilgloporus lastoviza) si distingue per le strisce verticali oblique che circondano il corpo. L’angioletto (Eutrigla gurnardus) è molto più piccolo e presenta una macchia nera sulla prima pinna dorsale. Il cappone imperiale (Aspitrigla cuculus) ha la linea laterale formata da scaglie larghe e piatte, molto sviluppate verticalmente. La riproduzione della gallinella inizia a dicembre e si protrae fino ad aprile. 


Dove vive
La gallinella è comune in Mediterraneo, Atlantico e in Mare del Nord; abita i fondi sabbiosi e fangosi della piattaforma continentale. Gli esemplari più giovani amano stare abbastanza vicino alla costa e spesso penetrano nelle lagune salmastre; gli adulti si spostano invece al largo, fino a 200 m di profondità.