Preda : Dentice Corazziere - Dentex gibbosus
Corpo ovale, allungato, nei giovani, cheaumenta di altezza negli adulti, fino ad avere un profilo dorsale convesso. Le scaglie sono abbastanza grandi e sulla linea laterale (evidente e quasi parallela al profilo dorsale) sono 50-56.
La testa è massiccia, specialmente neimaschi adulti, dove si sviluppa una bozza frontale più o meno prominente. L'occhio è relativamente di diametro maggiore di quello di Dentex dentex e minore di quello di Dentexmaroccanus.
La bocca è ampia ed è munita in ambedue le mascelle di denti esclusivamente conici, più o meno grandi, tra i quali si distinguono 4-5 più grandi e caniniformi, nella parte anteriore di ambedue le mascelle.
La pinna dorsale ha la prima parte con 12 raggi spinosi, di cui i primi due sono cortissimi, mentre il terzo, il quarto e il quinto sono molto lunghi e terminano con un filamento negli esemplari giovani; la seconda parte ha 10 raggi molli di altezza quasi costante e terminante in un lobo a punta. L'anale (3 raggi spinosi e 8 molli) è opposta alla parte molle della dorsale, a cui assomiglia ma è meno estesa. Le pettorali (14 raggi) sono lunghe e leggermente falciformi. Le ventrali hanno (1 raggio spinoso e 5 molli, di cui il primo nei giovani e prolungato in un filamento) sono larghe e lunghe all'incirca quanto le pettorali. La caudale è robusta e forcuta, con lobi appuntiti e separati.
Il colore del corpo è rosa, più intenso nella regione dorsale e sulla parte superiore della testa, che tende all'argenteo lungo i fianchi e al bianco nelle parti inferiori, con iridescenze metalliche sui lati della testa. Al disopra della linea laterale e dorsalmente vi sono delle macchioline brunastre. Le pinne sono giallastre o rossastre, marginate o maculate di rosso arancio. Alla base delle pettorali vi è una macchiolina rosso-bruno.
E' una specie relativamente costiera che vive tra i 50 e i 200 metri, in piccoli branchi o individui isolati, su fondali misti di sabbia e fango. Si nutre di pesci e molluschi cefalopodi. Si pesca ogni tanto nel Mediterraneo e può raggiungere i 90 cm e 12 chili di pesoNei mari italiani è raro; più frequente in Sicilia.
Nelle foto sottostanti un Dentice Corazziere di 6 kg catturato con un terminale dello 0.30 .......... O_o
martedì 11 gennaio 2011
domenica 26 dicembre 2010
Battute di pesca d'altri tempi...
Ogni tanto rivedere le vecchie foto risveglia sensazioni dimenticate...
Alcune prede che ancora è possibile insidiare nel nostro mare:
venerdì 3 dicembre 2010
Bolentino costiero..
Bolentino costiero, grandi soddisfazioni , finali sottili e catture appaganti.
E una tecnica antichissima, praticata da esperti e neofiti, poco impegnativa per attrezzature e imbarcazione che si pratica da una certa distanza dalla costa, utilizzando sia lenze a mano che canne con mulinello. Questa tecnica punta alla cattura di prede che comunemente non si avvicinano alla costa, oppure risultano di più facile cattura su fondali rocciosi e profondi che oscillano tra i 20 e i 70 mt. Il concetto di base di questa pesca è quello di calare sul fondo un terminale con 2 o 3 ami, innescato con esche adeguate ed attendere la mangiata del pesce a cui far seguire la ferrata ed il recupero della preda all’amata. Apparentemente nulla di eccessivamente complicato. Ma, come ben sappiamo noi pescatori, ogni tecnica ha bisogno di piccoli accorgimenti, di piccoli trucchi e di difficili scelte che possono condizionare il risultato di una battuta di pesca e il bolentino non fa eccezione a questa regola! Inoltre, l’evolversi della tecnologia delle attrezzature da pesca, ha reso possibile praticare queste tecniche anche a profondità prima proibitive, arrivando anche a pescare su fondali che superano i 150 metri! Il bolentino, al pari della traina, può dare risultati molto appaganti se praticato nel modo giusto e nel posto giusto, facendoci catturare prede pregiate e di buona taglia. Le prede che andremo ad insidiare, per la maggiore e il sarago testa nera, ma anche Tanute, Paraghi, Orate, piccole Cernie, Sciarrani, ecc.
E una tecnica antichissima, praticata da esperti e neofiti, poco impegnativa per attrezzature e imbarcazione che si pratica da una certa distanza dalla costa, utilizzando sia lenze a mano che canne con mulinello. Questa tecnica punta alla cattura di prede che comunemente non si avvicinano alla costa, oppure risultano di più facile cattura su fondali rocciosi e profondi che oscillano tra i 20 e i 70 mt. Il concetto di base di questa pesca è quello di calare sul fondo un terminale con 2 o 3 ami, innescato con esche adeguate ed attendere la mangiata del pesce a cui far seguire la ferrata ed il recupero della preda all’amata. Apparentemente nulla di eccessivamente complicato. Ma, come ben sappiamo noi pescatori, ogni tecnica ha bisogno di piccoli accorgimenti, di piccoli trucchi e di difficili scelte che possono condizionare il risultato di una battuta di pesca e il bolentino non fa eccezione a questa regola! Inoltre, l’evolversi della tecnologia delle attrezzature da pesca, ha reso possibile praticare queste tecniche anche a profondità prima proibitive, arrivando anche a pescare su fondali che superano i 150 metri! Il bolentino, al pari della traina, può dare risultati molto appaganti se praticato nel modo giusto e nel posto giusto, facendoci catturare prede pregiate e di buona taglia. Le prede che andremo ad insidiare, per la maggiore e il sarago testa nera, ma anche Tanute, Paraghi, Orate, piccole Cernie, Sciarrani, ecc.
Il pagello fragolino (Pagellus erythrinus) , appartiene alla famiglia degli sparidi e presenta un corpo allungato ovale, lateralmente compresso e con il profilo della testa tondeggiante. Le sue mascelle sono fornite di denti piccoli e acuti, seguiti da molari di dimensione. L’occhio ha un bel colore giallo vivo, ed è racchiuso in un’orbita leggermente più grande soprattutto negli individui adulti. Il suo colore rosa, molto intenso e privo di fasce, ha presente piccole e rade macchie azzurre, nella parte dorsale. Il peso medio si aggira fra i 300 ed i 400 grammi, ma gli esemplari più grandi arrivano ad oltre due chili ed i sessanta centimetri di lunghezza. Preferisce le zone fangose o con alternate roccia e posidonia, dove grufola sul fondo alla ricerca di piccoli animaletti. Si trova dai 20 agli 80 metri e nelle zone ove la costa presenta scogliere a strapiombo non esita ad avvicinarsi fino a pochi metri da riva. Durante la riproduzione, tra i mesi di aprile e maggio, ricerca scogli isolati dove è possibile trovare branchi molto numerosi. Il pagello si alimenta con molluschi, gamberi ed altri crostacei, vermi, larve di pesci, e anche alghe che trova sulle rocce o nelle praterie di posidonia. Pasto sicuramente preferito il paguro. Le sue carni sono molto prelibate ed è un pesce molto ricercato sui banchi. Questo pesce è fortemente gregario, e di solito si riunisce in branchi più o meno numerosi, spesso in compagnia di altri pesci quali sciarrani, saraghi, menole, boghe e altre specie che condividono lo stesso habitat. Staziona sempre nelle stesse zone e difficilmente le abbandona. Nel periodo estivo abbandona le acqua poco profonde per farvi ritorno nella stagione invernale, a seconda delle condizioni metereologiche. |
Bolentino notturno e...
Nella pesca notturna si possono catturare a mezzo fondo sgombro, menola, boga e sugarello. Sul fondo invece, abbonderanno grongo, murena, sarago, orata, tanuta, dentice , cernia e mostella( come in foto ). Possibili anche catture di scorfano e gallinella.
Upper's Team - Light Jigghing
Light Jigghing tecnica di pesca rivolta a piccoli pelagici come palamite, piccole ricciole, sgombri, surelli, barracuda e a piccoli predatori di fondo come le gallinelle di mare ( foto sottostante ) e grufolatori come i pagelli.
|
Iscriviti a:
Commenti (Atom)